Sala 16

Museo

Provincia di Enna: Montagna di Marzo (Erbesso), centro ellenizzato. Focus sulla Tomba 31: guerrieri, elmi e un raro vaso con iscrizione italica.

sala XVI

Il luogo

Al territorio di Enna ed in particolare a Montagna di Marzo, sono dedicate le quattro vetrine della sala, nelle quali sono esposti reperti di notevole importanza artistico-archeologica, attestanti prima di ogni cosa la capillarità della presenza ellenica sul territorio che, dalle coste, seguendo il corso dei fiumi, penetra nel più profondo interno isolano.
Ubicato a nord-ovest di Piazza Armerina e lungo il corso del torrente Olivo, il centro sorge su un altopiano ed è stato identificato con la città di Erbesso. Un impianto ortogonale organizza lo spazio abitativo, all’interno del quale si distingue un’acropoli con un santuario di età ellenistica. Una vasta necropoli circonda l’intero pianoro, anche se la maggior parte delle tombe si concentra nel versante orientale, lungo il quale ne sono state rinvenute molteplici del tipo a camera, scavate nella roccia tufacea, che hanno restituito abbondante materiale ceramico e in metallo. Tra le tombe più ricche è sicuramente la numero 31, a camera ipogeica, al cui interno sono stati trovati ben centotrentatrè reperti, di cui novantasei in ceramica (tra di essi spicca un gruppo di vasi, o frammenti di essi, con iscrizioni), mentre il resto sono vasi ed oggetti vari in bronzo. All’interno della camera sepolcrale si sono rinvenuti due sarcofagi che conservavano spoglie di uomini: due guerrieri, come suggeriscono le armi poste loro accanto, insieme a quelle adagiate all’esterno dei sarcofagi. Riconducibile alla prima metà del V sec. a.C., al suo interno la tomba conservava anche resti di cibi, probabilmente relativi al banchetto funebre, mentre l’uso di vino è suggerito dalla presenza di vasi bronzei utilizzati nelle mense e da anfore vinarie da trasporto. Particolarmente interessanti, insieme agli strigili, sono le armi in bronzo: due elmi, uno di tipo calcidese ed uno di tipo corinzio con paragnatidi decorati a sbalzo con profili di sileno, oltre a due schinieri anatomici. Nell’esposizione, si segnalano alcuni vasetti policromi in pasta vitrea, oinochoai trilobate con corpo plastico a forma di testa femminile e, soprattutto, un vaso con iscrizione, di sicura provenienza dal sito di Montagna di Marzo, malgrado sia giunto al Museo da una collezione privata. Una decorazione dipinta a bande orizzontali parallele di diverse dimensioni, con una linea ad onda nella zona più espansa all’altezza delle anse, si estende su tutta la superficie vascolare; ad essa si aggiunge, impreziosendola, un’iscrizione su due linee, una sulla spalla e l’altra, dipinta a vaso capovolto, nella zona sotto le anse. Le lettere seguono un ductus destrorso e, all’inizio e alla fine delle due frasi, rimpiccioliscono notevolmente, sovrapponendosi addirittura in quella inferiore: evidentemente il pittore ha avuto difficoltà a calcolare lo spazio necessario alla loro estensione.
Le lettere usate sono quelle greche ma la lingua è di origine italica; l’interpretazione dell’iscrizione è ancora incerta, anche se si avanzano ipotesi che possa riferirsi all’ambiente conviviale.

Dove siamo

92100 - Agrigento - Contrada San Nicola

Servizi

Museo archeologico Regionale "Pietro Griffo" di Agrigento

Il museo, inaugurato nel 1967 come Museo Archeologico Nazionale, raccoglie le testimonianze delle antiche civiltà della Sicilia centro-meridionale, dalla preistoria all'alto medioevo.

Responsabile di struttura

Contatti

Telefono

Accessibilità e sicurezza

Il percorso è accessibile a persone con disabilità motorie, tramite montascale. E' imminente l'avvio di percorsi fruibili anche da persone con disabilità sensoriali.

Ulteriori informazioni

3470844842

Ultimo aggiornamento

24/06/2025, 16:50

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