Il luogo
Le prime due sale dedicate al territorio agrigentino espongono i reperti riconducibili alle età preistorica e protostorica in un ideale percorso topografico che, dall’oriente della provincia, giunge alle estreme sue propaggini occidentali.
La sala presenta nella prima vetrina i materiali preistorici provenienti dal Museo Civico, e continua con i manufatti delle zone limitrofe a Palma di Montechiaro, dove sono stati individuati e scavati i due siti di Piano Vento e Monte Grande: il primo, caratterizzato da un abitato con capanne del neolitico inferiore e medio, a cui si sovrappone una necropoli, connessa con un altro abitato di età eneolitica (IV - III millennio a.C.), che ha restituito ricchi corredi con molteplici reperti, tra cui spiccano grandi piatti della cultura detta di San Cono - Piano Notaro - Grotta Zubbia; il secondo, con un grande santuario dell’età del bronzo II millennio a.C.), probabilmente legato alla produzione ed esportazione dello zolfo. Il ritrovamento di ceramiche egee insieme a quelle locali, ha suggerito una frequentazione del santuario anche da parte di popoli non autoctoni; dal sito, si segnalano in particolare un modellino fittile di tempio con quattro pali o idoli antropomorfi, ceramiche nello stile di Castelluccio ed un brassard, tipica placca usata dagli arcieri a protezione del polso (v. 87).
Sulla parete sud della sala, pannelli didattici illustrano i periodi della preistoria e protostoria siciliana in una carrellata cronologica che giunge alla colonizzazione greca, comparando le testimonianze strettamente locali con gli stili e le evidenze archeologiche dell’intera isola.