Il luogo
La XV sala del Museo è dedicata a Gela, madrepatria di Akrágas. Tra il 689 e il 687 a.C., un gruppo di uomini, provenienti dalle isole di Creta e Rodi e guidati da Antifemo ed Entimo, giunge lungo la costa meridionale della Sicilia a fondare una delle più antiche colonie greche dell’isola, vicino alla foce del fiume Gela, da cui la città prende il nome.
L’ampio entroterra formato dalla piana del fiume fino alle colline a nord e a ovest diviene in breve tempo territorio di conquista dei geloi che, per contrastare l’espansione verso est di Selinunte (insediatasi intorno al 630 a.C. nella parte più occidentale della costa meridionale della Sicilia), fondano a metà strada tra Gela e Selinunte, nel 580 circa a.C., una nuova colonia: Akrágas, che ben presto si renderà autonoma. È questo il momento di massima espansione politica di Gela che, in un secondo momento, giungerà a controllare anche tutta la zona a oriente, in direzione di Siracusa.
Molte le aree antiche rinvenute grazie agli scavi archeologici condotti in città, malgrado le difficoltà di ricerca poiché le fasi abitative medioevale e moderna si sono sovrapposte a quella più antica. Si riconoscono zone di abitato, santuari, un tratto di mura di cinta presso Capo Soprano e necropoli, da una delle quali proviene l’unico prezioso reperto esposto al centro della sala, alle cui pareti, invece, sono affisse le riproduzioni fotografiche dei reperti più importanti ritrovati nel corso delle ricerche e conservati nel ricco Museo Archeologico che Gela possiede.