"Il centro, identificato con Erbesso, aveva una struttura abitativa ortogonale, con un’acropoli e un santuario ellenistico. Una vasta necropoli lo circondava, con molte tombe a camera scavate nella roccia tufacea, soprattutto nel versante orientale.
La tomba 31, risalente al V sec. a.C., ha restituito 133 reperti, tra cui 96 in ceramica, alcuni con iscrizioni. Conteneva due sarcofagi con resti di guerrieri, accompagnati da armi in bronzo come elmi (uno calcidese e uno corinzio), schinieri e strigili. Sono stati ritrovati anche resti di cibo e vasi legati al banchetto funebre, oltre ad anfore per il trasporto del vino.
Tra gli altri oggetti esposti spiccano vasetti in pasta vitrea e oinochoai a forma di testa femminile. Di particolare interesse è un vaso con iscrizione, dipinta in greco ma di lingua italica, con lettere che si restringono verso la fine, suggerendo difficoltà nel calcolo dello spazio. Il significato dell’iscrizione non è chiaro, ma potrebbe riferirsi a un contesto conviviale. "

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Ceramica
Misure
Collocazione

Testo tratto da: Tommaso Guagliardo – Donatella Mangione, Guida al Museo Archeologico Regionale di Agrigento, Agrigento 2013, pp. 74-91)

L’opera nel museo

Percorsi

Territorio

Il territorio di Agrigento, Enna e Caltanissetta (sale XII-XVII)

Un viaggio nei territori di Agrigento, Enna e Caltanissetta, dalla preistoria all’età greca, attraverso i reperti di siti come Eraclea Minoa e Gela.

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Ultimo aggiornamento

24/06/2025, 12:03

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