Ultimo aggiornamento
24/06/2025, 11:09
"L'Efebo, noto anche come kouros di Agrigento, è una statua in marmo caratterizzata da un'equilibrata plasticità e da un raffinato senso delle proporzioni, risalente ai primi decenni del V secolo a.C. Uno studio recente ne ha stabilito la provenienza da uno dei pozzi dell’area alle pendici della Rupe Atenea, nella zona nord-orientale dell’antica città di Akrágas.
Il termine efebo indicava nell'antica Grecia il giovane che viveva il periodo dell'efebìa, una fase di formazione militare e civile che segnava il passaggio dall'infanzia all'età adulta.
Il tipo del koùros era stato la principale creazione della scultura arcaica: una statua virile nuda, in posizione eretta e rigida entro i quattro piani che la racchiudevano, interpretata come un’opera d’arte assoluta poiché priva di qualsiasi espressione e non coinvolta in particolari azioni.
L’efebo di Agrigento, pur ancora fermo nella sua visione frontale e ritratto con i capelli fermati da un nastro che, dalla fronte, arriva a trattenere le ciocche rigirate sulla nuca, accenna a un leggero movimento evidenziato dal braccio destro e dalla gamba corrispondente portati in avanti.
La rappresentazione del kouros aveva funzione funeraria o spesso votiva: all’interno dello spazio sacro dei santuari i cittadini portavano offerte di varia tipologia e i più facoltosi potevano permettersi di offrire anche il dono più prezioso, quello di un’immagine del corpo umano che, in tal modo, rappresentava la presenza continua del fedele, senza alcun chiaro o particolare riferimento soggettivo. "
Tipologia di opera | Scultura |
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Materiale | Marmo |
Misure | |
Collocazione |
Testo tratto da: Tommaso Guagliardo – Donatella Mangione, Guida al Museo Archeologico Regionale di Agrigento, Agrigento 2013, pp. 68-73)
Le prime sale raccontano l’arte e l’artigianato di Akrágas dalla preistoria all’alto medioevo. Il cuore del percorso è il Telamone del Tempio di Zeus.
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